Drammaturgia e Melancolia Contromano.

Verso Tangeri, Ceuta, Fez

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DON FERNANDO
Io devo essere il primo, Africa bella!
Che deve pestare la tua terra sabbiosa.


Assorbito il senso profondo del “sopraluogo” pasoliniano e del vivere “in luogo” genetiano – Jean Genet è sepolto nel cimitero alle spalle della calle Udua in cui ha vissuto, a Larache tra Tangeri e Rabat – segniamo un percorso di esperienza drammaturgica che va da Burgos in Spagna, città nella quale abbiamo presentato al Festival “Escena Abierta” la nostra seconda opera calderoniana “Il Magico prodigioso”, fino a Tangeri, Ceuta e Fez in Marocco.
Sono i luoghi sognati da Calderón de la Barca per il suo Principe Don Fernando nel 1629, e le tappe del tragitto scandito dai dipinti di Delacroix nel suo viaggio iniziato il 25 gennaio del 1832 – “sono come un uomo che sogna e che vede cose che continuamente gli sfuggono” - e saranno i luoghi reali in cui, con tutta la compagnia, realizzeremo spezzoni di film da inserire nel working de “Il Principe Costante” che debutterà, in prima europea, ad Almería nel marzo 2006.
Il viaggio, per la parte spagnola e dopo il debutto di Burgos condotto solo dai due registi, sarà suddiviso in diverse tappe secondo un piano progressivo di documentazione visiva che prevede soste a Madrid, Cordova, Siviglia, stretto di Gibilterra, e i primi sopraluoghi a Tangeri, Ceuta e Fez. Il ricongiungimento con tutta la compagnia formata da sei attori, il disegnatore luci e il responsabile di produzione avverrà a Tangeri dove verranno effettuate le prime riprese secondo il programma predisposto dai due registi.


A Madrid verranno aggiunte immagini filmiche al materiale già ripreso (Il Cristo sorretto dall’Angelo di Antonello da Messina, il Funerale della Sardina di Goya, le statue di Calderón e Garcia Lorca, ecc.) e utilizzato per la prima opera calderoniana messa in scena da Lenz Rifrazioni “La vita è sogno”, rappresentata nel 2004 ad Almagro nel prestigioso festival del teatro classico spagnolo, mentre a Cordova verranno realizzate immagini in particolare della Mezquita-Catedral, monumento islamico per eccellenza fino al 1236 e poi, dopo la conquista cristiana, trasformato in chiesa consacrata ma, ancora oggi, perfetta sintesi di culture e religioni differenti.
A Siviglia verrà prodotta documentazione, tra altre opere e monumenti di cultura arabo-andalusa, della Torre Giralda, l’antico minareto costruito nel 1184, dove solo nel primo corpo è visibile la decorazione geometrica araba mentre la parte aggiunta nel 1568 – la torre campanaria, il corpo “delle stelle”, la cupola e la cupoletta che sorregge la grande statua della Fede – testimonia, di nuovo, l’intreccio culturale e religioso del tempo. Lo stretto di Gibilterra fornirà, invece, il movimento filmico dell’attraversamento, del salto marino tra continenti di pensiero e storia, di fusione e distacco altalenanti fino alla complessa questione migratoria.
A Tangeri, Fez e Ceuta (tornata d’attualità per la grande concentrazione di clandestini provenienti da diverse zone nordafricane e subsahariane) verrà, previo sopraluogo con guide accreditate, predisposto il piano di ripresa delle sequenze teatrali con gli attori della compagnia nei luoghi prestabiliti. I risultati ottenuti verranno poi, in fase di post-produzione, inseriti nell’allestimento che verrà presentato al Festival Internazionale di Teatro contemporaneo di Almería mentre, a parte, verrà realizzato un cortometraggio di documentazione dell’intera esperienza.


Questo progetto teatrale potrebbe, nel corso del prossimo anno, perfezionarsi ulteriormente tramite la partecipazione di attori e artisti di nazionalità spagnola e marocchina che, attraverso un percorso laboratoriale con la compagnia Lenz Rifrazioni da tenersi in parte in Spagna e in parte in Marocco, potrebbe condurre alla realizzazione di una nuova opera teatrale in una coproduzione internazionale tra Italia-Spagna-Marocco. Questa ipotesi potrebbe rappresentare l’inizio di un proficuo scambio artistico-culturale tra paesi europei e africani e testimonianza di un reale ambito di confronto e di creazione artistica comune.