Cappuccetto Rosso da Rotkäppchen dei Fratelli Grimm
Terza opera della tetralogia dedicata da Lenz Rifrazioni alle fiabe dei Fratelli Grimm, Cappuccetto Rosso è la rappresentazione del cammino metamorfico dell'eroe fiabesco. Nella scena di vertigini tattilo-cromatiche la bimba rossa sceglie la deviazione sensoriale per nutrirsi ed essere nutrimento del corpo scenico sconosciuto.
Ombre Rosse Sul sentiero del Bello e del Pauroso di Francesco Pititto
"Vince nella fiaba il folle che ragiona a rovescio, capovolge le maschere, discerne nella trama il filo segreto, nella melodia l’inspiegabile gioco d’echi; che si muove con estatica precisione nel labirinto di formule, numeri, antifone, rituali comune ai vangeli, alla fiaba, alla poesia. Crede costui come il santo, al cammino sulle acque, alle mura traversate da uno spirito ardente. Crede, come il poeta, alla parola: crea dunque con essa, ne trae concreti prodigi. Et in Deo meo transgrediar murum."
Così scrive Cristina Campo ne "Gli imperdonabili". Gli scritti della Campo sono diamanti disseminati sui sentieri della parola pura. La fiaba è ricerca della parola, la parola crea la vita, la parola è corpo. La parola impone il rispetto, la paura, il ricordo. La parola fa rivivere il passato. Anche la parola muta parla. Il silenzio suona. Il vuoto è pieno/pregno di segni. La parola fa vivere i sogni. La parola è sempre con noi, ci accompagna. Come l’ombra. La fiaba è un’ombra. Nell’ombra si cela l’anti-materia, l’anti-corpo, l’anti-parola.La bambina dal piccolo cappuccio rosso trascina le ombre dei propri timori, dei propri desideri, della propria differenza. Le ombre sono lupetti d’uomo attratti dall’odore del Bello. Lupetti inesperti vestiti di rosso guidati dal vecchio lupo ingrigito. Curiosità, ricerca, caccia alla preda sconosciuta: questi istinti li muovono. L’ombra si colora di rosso perchè rosso è il colore del calore. L’immaginario è fuoco che brucia, l’immagine è la sua lingua di fiamma. Le ombre rosse inseguono, perseguono lo scopo ambizioso di divenire esse stesse corpo, materia, parola. Implodono la bimba vestita di rosso ingoiandola nel ventre, nel fondo senza fondo. La risputano nel mondo trasformata in creatura a loro misura. Cappuccetto Rosso è adesso l’ombra del proprio Io, mezza donna e mezzo lupo, mezza luna e piena attrice.
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