ndt12_creazioni | mod_L
Lenz Rifrazioni + Andrea Azzali |
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Erna Ómarsdóttir | |
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Antonia Baehr |
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Via Negativa | Barbara Kukovec |
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Sandra Soncini | Lenz Rifrazioni |
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Federica Santoro |
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Ana Adamovic |
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Barbara De Dominicis | |
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Petra Jean Phillipson |
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Vera Mantero |
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Carla Bozulich |
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Monica Bianchi |
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Giorgia Angiuli |
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Lenz Teatro | Sala Majakovskij Sandra Soncini | Lenz Rifrazioni creazione per ND’T 012 | première creazione || Maria Federica Maestri e Francesco Pititto con || Sandra Soncini Alla ricerca del respiro che precipiti la parola nel pieno di fronte a sé l’attore si sospende - stupito - nel vuoto che la parola stessa creerà. Parola nata nel ventre, risalita ancora muta alle corde vocali, nemica al cervello, parola che cerca un’uscita attraverso i buchi della carne. Quando si forma? Quando si dà forma? Dentro, fuori? Qui tu resti, e senza suono (lautlos). Quando tutto il corpo è sprofondato all’altro mondo, quello vero del teatro, allora è uscita bella e pulita, sacra e pura, sfrontata e giusta. L’attore è femmina, come dice Valère Novarina. Solo il corpo femminile può crescere una parola che al suo apparire abbia i colori della nascita. Solo gli occhi di una donna possono portare nello sguardo la furia di Pentesilea, il ritmo micidiale di un’Amazzone. Al maschio non resta che fingere, nella verità del corpo in scena, di non essere un appestato, di essere un soldato, di essere un eroe. Kleist ha chiesto a una donna di aiutarlo a porre fine alla finzione.
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