Lenz Teatro mercoledì 5 dicembre | h 22.00 in replica tutte le sere
Ana Adamovic
CANZONA | 3’17’’
MADELEINE | 3’42’’
In Canzona una vecchia signora, concentrata, ascolta la sua voce che canta una delle sue canzoni preferite, sentite, per la prima volta nel 1941. Parla di un soldato che scrive alla propria mamma dal fronte, per raccontarle di quanto sente la sua mancanza. Di come non l’ abbandonerà di nuovo se sopravviverà alla Guerra. La sua voce, la canzone, è uno strumento per ricreare il passato. Il suo ritratto è un’immagine – personale e universale allo stesso tempo – della vecchiaia, della memoria e della dipartita. I lavori dalla serie Madeleine provano ad esplorare le immagini che rappresentano o potrebbero rappresentare gli inneschi della memoria. Attraverso fotografie e video l’autrice apre la possibilità per diverse interpretazioni di immagini collettive ed individuali del passato (la Madeleine di Proust è un dolce che, quando inzuppato nel tea, si comporta come un innesco per la memoria dell’autore, che inizia la sua ricerca nel tempo passato). La serba Ana Adamovic tratta delle questioni dell'identità e della memoria, personale e collettiva. Dal 1999 il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre personali e collettive in Serbia e all'estero. E’ la fondatrice del “Belgrade based Kiosk platform for Contemporary Art”.
In Canzona the old lady is watching, concentrated, while listening to her own voice, singing one of her most favorite songs from youth. She heard it first back in the 1941. It is on Italian. Her voice, the song, is a tool to recreate the past. Her portrait is an image - also very personal and very universal at the same time - of an old age, of memory and leaving. The mechanism of memory is still not fully explained, there are numerous and complex traces leading us to our personal memories. Works from the Madeleine series (started in 2004) are trying to explore images that are presenting or could present memory triggers. Through photographs and video works author opens the possibility for different interpretations of individual and collective images of the past.
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