Iniquità del tempo_Studio
Ideazione e regia < Silvia Rampelli
Danza < Alessandra Cristiani_Andreana Notaro
Luce < Gianni Staropoli
Oggetti di scena < Luca Servino
Produzione < Habillé d’eau 2007_Teatro Furio Camillo
Nel 2002 Silvia Rampelli, rifonda Habillé d’eau in
Italia - dopo la precedente esperienza con Masaki Iwana e Yoko Muronoi
in Francia - per intraprendere in totale autonomia una ricerca sulla
natura dell’atto. Al progetto italiano aderiscono Alessandra
Cristiani, Andreana Notaro, Francesca Proia, Elisabetta di Terlizzi.
Nel 2002 produce Studio per Attis, selezione Enzimi Danza
2002, nel 2003 Refettorio, “Generazione Scenario
2003”, nel 2005 Ragazzocane, creazione per La Biennale
di Venezia 37 – Festival Internazionale del Teatro, direzione
Romeo Castellucci. Habillé d’eau ha presentato il proprio
lavoro in Italia, Bosnia, Francia, Stati Uniti.
Lo studio Beate è stato presentato al Festival Armunia
di Castiglioncello, (luglio 2007), Festival Crisalide, (settembre
2007).
Apparentemente focalizzata sull’epifania del tempo, nel grande
negativo lasciato dal ritrarsi della sostanza, il luogo di questa
prova performativa è, in realtà, la soglia non misurabile
del fluire fruire della durata. La persistenza dell’oggetto
genera una fluttuazione che sfoca la nozione di identità.
Vano contare alla rovescia: qualsiasi successione non equivale al
suo inverso. Terza articolazione di un progetto sul tempo, che prevede
esiti ulteriori e aspira - al suo termine - all’asimmetria
dell’incompiuto. Beate, nome proprio senza vocazione. Muta,
manifesta insufficienza.
Habillé d’Eau presents the Beate studio. The place
where this show takes place is really the immeasurable threshold
of the duration flow. |