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Alcyone da Le Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone
Performance del progetto RADICAL CHANGE
La trasduzione ex-cedente della sua abnormalità psichica permetterà ad Alcyone/C.B. di diventare altro da sé – gabbiano – di riprodursi in volo e di ricrearsi amorosamente e definitivamente le condizioni di una nuova stirpe in-umana. Sarà un’alterazione di visioni e suonorità a ri-muovere i corpi metmorfici di Alcyone e Ceice”. Ceyx, re di Trachine in Tessaglia, è il marito di Alcyone. Un giorno parte per andare a consultare l'oracolo ma muore in mare durante una tempesta. Alcyone vede in sogno il marito e il giorno dopo ritrova il corpo su una spiaggia. La sua disperazione commuove gli dèi che trasformano entrambi in uccelli marini. Storia di compassione e di un rapporto scenico fondato esclusivamente sulla condivisione di un dolore, un doppio sentirsi soffrire che oltrepassa la dimensione corporea per accedere a quella spirituale, la metamorfosi di Alcyone e Ceyx viene tradotta plasticamente da Maria Federica Maestri che ridefinisce lo spazio scenico modificando le tensioni lineari dei piani in plexiglas che si adagiano orizzontalmente, per costruire una dinamica basata sull’idea di curvatura e di cavità, richiami costanti al moto ondoso e al dondolìo ritmico del letto culla degli sposi. Alcyone e Ceyx si addolorano l’uno per l’altro in una situazione performativa di grande riservatezza sentimentale che si scioglierà nel ricongiungimento finale all’interno dell’ovulo, con un’immersione dei loro corpi in piume bagnate: un’asta di legno, funzione espressiva del becco dei due sposi ormai trasformati in uccelli, ne permette il bacio e il ricongiungimento dell’unità del segmento ligneo ne rappresenta l’accoppiamento in una dimensione non più umana. Come la cenere della Fenice le piume di Alcyone diventano il nuovo corpo drammaturgico dei performer e ne definiscono l’identità plastica mutata. |