H 4|5|6  Black Widows
da Hamlet di William Shakespeare
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H 4|5|6 Black Widows, tre nuove sequenze visuali e performative di un progetto biennale in cui la drammaturgia dell’Hamlet dI William Shakespeare si pone come corpus di valutazioni analitiche e materico-estetiche trasdotte da soggetti sensibili. Dopo la presentazione a maggio delle prime tre sequenze H 1|2|3, un secondo trittico sulle “Regine Nere” vede protagonistI attori ed attrici – ex lungodegenti psichici - che insieme ad un gruppo di dodici attori sperimentano, da oltre dieci anni, le proprie capacità espressive in un progetto laboratoriale permanente condotto da Lenz Rifrazioni. Il disegno scenico sarà presentato nella sua interezza nell’ambito della prossima edizione di Natura Dèi Teatri (2010), installato nelle magnifiche sale della Rocca dei Rossi di S. Secondo. Lenz Rifrazioni torna a confrontarsi dopo dieci anni con Hamlet il celebre testo, già messo in scena nel 1999, culmine di una lunga ricerca linguistica sulla nuova espressività dell’attore sensibile nel teatro contemporaneo.

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In H 4|5|6 Black Widows le “Regine Nere” Gertrude e Ofelia, protagoniste di un destino di morte, sono presentate attraverso una riflessione drammaturgico-visiva che si inserisce scenicamente nelle realtà degli interpreti sensibili. Nel lento e suggestivo intercedere delle parole shakespeariane, che si incastonano nel linguaggio vivo delle esistenze materiali degli attori, in completa autonomia espressiva, si intravede la tragicità della storia e dell’esistenza.
La Regina Gertrude, alla ricerca del suo primo marito Amleto, ormai solo il ricordo di un fantasma che non può reagire ai suoi gesti e alle sue domande, si lascia sedurre dalla proposta estrema di Claudio, fratello di Amleto, suscitando il disprezzo e l’orrore del Principe Amleto, suo figlio, deciso alla violenza risolutiva contro lo zio per vendicare il gesto omicida contro suo padre e rendere onore alla sua memoria. La Regina Ofelia, nella supplica straziante d’implorazione ad Amleto di non abbandonarla, prepara, con sequenze nere, urlanti e drammatiche l’addio finale nelle acque suicide che accolgono il suo corpo annegato. Solo nell’espiazione di Getrude, che beve il calice avvelenato preparato da Amleto, si affaccia il dramma della colpa e del tradimento.