Dantons Tod
da La morte di Danton di Georg Büchner

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Tetralogia della Manìa, il progetto quadriennale dedicato alle opere di Büchner

Con Dantons Tod Lenz Rifrazioni porta a compimento l’ultima tappa della Tetralogia della Manìa, il progetto quadriennale dedicato alle opere di Büchner (2004-2007). Dopo la messa in scena di Woyzeck, Lenz e Leonce und Lena il lavoro di ricerca con attori ex lungo degenti psichici aspira a sollecitare un ulteriore passaggio artistico ed esistenziale attraverso l’indagine intorno al testo più impegnativo del grande autore tedesco. La lunga esplorazione di una lingua sconosciuta, fatta di contraddizioni, anagrammi spirituali e saggezza elementare ha permesso a Maestri e Pititto di decifrare una dimensione poetica enigmatica ed oscura. Il testo che proclama, attraverso le vicende di Georges Danton e di Robespierre, l’inevitabilità per ogni rivoluzione di mettere a morte una parte di essa, diviene l’elemento centrale della nuova produzione che debutterà nella Reggia di Colorno, monumento che conserva il ricordo della presenza manicomiale, di alto valore simbolico ed emozionale per gli attori ex degenti che vi hanno trascorso parte della propria esistenza. Come in un documentario onirico dove il tempo si fa circolare gli attori incarnano, con la sostanza del proprio corpo, interrotto dalla furia detentiva del manicomio, gli elementi drammaturgici crudeli e profondi del testo istituendo attraverso l’atto estetico la possibilità di una rivoluzione, una vittoria, una riparazione momentanea. L’identità del luogo penetrando nella creazione artistica con connessioni storico-culturali determinerà una condizione scenico-installativa tesa a rendere la funzione degli attori presenza pienamente liberata.

 

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