Bruno Longhi di Francesco Pititto
Un’opera di Lenz Rifrazioni dedicata alla figura di Bruno Longhi, tra le più rappresentative della Resistenza antifascista a Parma.
Il Progetto consiste nella ripresa dell’opera teatrale, “Bruno Longhi”, che una decina di anni fa aveva rappresentato per la città di Parma un evento di grande rilevanza artistica e storica. Il testo del dramma rappresentato era stato scritto assumendo le testimonianze dei familiari e dei compagni del mitico rappresentante della resistenza parmigiana e, nella creazione scenica, ne trasferiva in un’ottica contemporanea tutta la vitalità intellettuale e la sensibilità umana. La documentazione storica era stata, inoltre, raccolta in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza di Parma. Complementare all’opera teatrale era stata inoltre realizzata una lettura per le scuole dal titolo “Viale San Michele”, che conteneva diversi testi relativi a momenti storici particolarmente tragici per la città di Parma, riferiti all’attività della Gestapo nazista nei locali situati nella via indicata dal titolo. Una documentazione visiva, raccolta negli stessi locali, consistente in graffiti presenti nelle stanze di detenzione e realizzati dai numerosi prigionieri costituiva parte della performance visiva.
1991, anno della messa in scena di un’opera dedicata a un combattente antifascista torturato e assassinato dalle SS di stanza a Parma. Il suo corpo, cercato inutilmente dal fratello da Parma a Bolzano, non è mai stato ritrovato. Un pezzo di storia italiana che fa risuonare echi di corpi insepolti antichi quanto il teatro e si rifrange in un presente che fatica a ricordare solo fino a qualche decennio fa. Il tempo della storia appare più distante di quanto non sia realmente. 1945-2005, sei decenni appena per una tragedia identica a quella di qualche millennio fa. Antigone di Sofocle ma nella traduzione romantica di Friedrich Hölderlin talmente ostinata da diventare contemporanea, rimette in agone la mai conclusa battaglia tra potere e natura, tra la giustizia degli uomini e quella divina. Oggi è di nuovo tempo di guerra di uomini e di dèi ma i corpi insepolti urlano ancora la stessa pietà. Il testo dell’opera era stato scritto sulle testimonianze delle sorelle di Bruno Longhi e dei suoi compagni e preannunciava (o riscopriva) la funzione sociale del teatro come corpo armonico che scandisce i tempi propri di una storia rifratta. A distanza di quattordici anni, e nel pieno di una maturità fondata sulla differenza e sulla sensibilità artistica, la ripresa di questo lavoro rappresenta per Lenz Rifrazioni la conferma di un percorso di esperienza ininterrotta verso il teatro del terzo millennio e del suo rinnovato senso vitale. |