CHAOS première
LENZ RIFRAZIONI
CHAOS | 55'
Lenz Teatro_Parma
Sala Majakovskij
Sabato 15 novembre | h 22.30
Domenica 16 novembre | h 23.00
Lunedì 17 novembre | h 23.30 video
Martedì 18 novembre | h 22.30
Mercoledì 19 novembre | h 21
Giovedì 20 novembre | h 21
Dal Libro Primo de Le Metamorfosi
di Publio Ovidio Nasone
Creazione < Maria Federica Maestri_Francesco Pititto
Traduzione_Drammaturgia_Imagoturgia < Francesco Pititto
Installazione scenica_Costumi_Elementi visivi < Maria Federica Maestri
Musica < Andrea Azzali
Disegno luci < Andrea Morarelli
Fonica < Stefano Glielmi
Produzione < Lenz Rifrazioni
Performer < Valentina Barbarini, Giuseppe Barigazzi, Elena Sorbi,
Laura Vallavanti
Lenz Rifrazioni presenta la première di CHAOS, creazione di Maria
Federica Maestri e Francesco Pititto, scrittura performativa contemporanea
a partire dal Libro Primo de Le Metamorfosi di Publio Ovidio
Nasone. Il progetto performativo prosegue un percorso creativo basato
sull'opera ovidiana iniziato nel 2007 con la messa in scena di RADICAL
CHANGE, creazione performativa a partire da Le Metamorfosi
di Ovidio. Nato da una ricerca visuale, visiva, filmica, spaziale
e sonora che utilizza come sostrato testuale ed identitario le riflessioni
poetiche e filosofiche di Ovidio sul chaos che precede la creazione
dell'uomo, il nuovo lavoro indaga, con una potenza visiva e simbolica
estrema e tesa ad una composizione scenica costruita attraverso
visioni ed illuminazioni archetipe, riferimenti poetici di una dimensione
originaria tra mito e materia, il percorso di generazione dal nulla
universale fino alla creazione dell'umanità e al passaggio attraverso
le quattro età descritte dal poeta : Età dell'Oro, Età d'Argento,
Età del Bronzo, Età del Ferro. I corpi dei performer diventano simulacri
mitici in grado di riflettere le pulsioni poetiche ovidiane attraverso
un percorso formativo, costruito su un'impalcatura di attrazioni
e repulsioni, contatti e allontanamenti, maturazioni e distruzioni
reciproche. La lingua latina entra nella dimensione performativa
creando una cornice testuale di grande tensione simbolica: le parole
si imprimono nelle sequenze fornendo un supporto artistico visionario
che astrae lo sguardo dalle azioni sceniche. La parola si fa verbo
assoluto dentro ai corpi dei performer creando un tessuto sonoro
stratificato dove l'identità pre-umana della mole informe ed originaria
diviene, dopo un processo estremo di evoluzione, la leggenda della
nascita dell'uomo.
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