Lenz Teatro | SALA EST sabato 23 novembre | h 19.30 e h 22.00
© Giulia Fede
Silvia Costa
STATO DI GRAZIA | 30'
di e con < Silvia Costa
musica < Lorenzo Tomio
sculture di scena < Plastikart Studio Zimmermann & Amoroso | Vito Matera e Silvia Costa
assistenza tecnica < Mattia dal Bianco
per la ricerca delle soluzioni tecniche si ringrazia Francesco Catterin
Testo tratto da Psychopathia sexualis di Richard von Krafft-Ebing, pubblicato per la prima volta nel 1886.
Ho bisogno di raccontare la storia di qualcuno. Una di quelle vite che vengono dette "infami", perchè un unico gesto o un semplice tratto sono sufficienti a contraddistinguerle, a mettergli il marchio. Cercavo qualcuno che con la sua presenza e con le sue parole portasse corruzione. In mezzo a tutto quell'oro. Qualcuno che arrivasse davvero a toccare il fondo. Declinasse e deviasse fino in fondo. In senso morale, ma anche spaziale. L'oro qui è quel fondo, e getta su ogni cosa una luce che non è diurna, non è reale. Strappa ogni cosa alla tenebra, ma ciò che si dispiega luminosamente non è altro che una tentazione notturna, un gesto compiuto nel sogno di un individuo. Gli era parso tutto possibile, umano, chiaro e inevitabile. Non c'erano ombre o contorni; non c'erano condanne o sentenze. Solo uno stagliarsi ed uno sprofondare nello splendore del suo unico tratto. Nella salvezza della sua propria luce.
© Giulia Fede
Text taken from Psychopathia sexualis by Richard von Krafft-Ebing, published in 1886.
I needed to tell about the history of someone. One of these lives called as “infamous”, as a gesture or a simple mark are enough to distinguish them, to put them a brand. I was looking for someone that, with his presence, with his words, was bringing corruption. In the middle of all that gold. Someone who could let hit bottom. Someone who could decline and deviate till the bottom. In moral but also in spatial sense. Gold here is that bottom, and it throws away a light that is not a day one, it’s not real. It tears everything to obscurity, but what is luminously being unfold is nothing than a night temptation, a gesture made in the dreams of an individual. Everything seemed possible, human, clear, inevitable to him. There were no shadows nor contours: there were no sentences. Only a stand out and a fall-in in brightness of its unique draw. In the salvation of its own light.
16b, COME UN VASO D'ORO MASSICCIO ADORNO DI OGNI PIETRA PREZIOSA | 10'
ideazione < Silvia Costa
interprete < Zoe Ludovica Feller
musica < Lorenzo Tomio
costume < Simone Niederstatter
© Silvia Costa
Dalle parole di Meister Eckhart, il predicatore Se ancora può avere potenza il pronunciarsi di una parola, quella parola sarà pronunciata da un infans. Da colui che è muto, che non possiede il linguaggio. Posso fare fede alle sue parole, perché non lo posso crederne cosciente; ne è in possesso, ma quello che dice non è suo. E’ parola, data puramente; da una presenza umile, e vulnerabile. La sento vera. Ed è l’unico insegnamento che posso accettare
© Matteo de Mayda
From the words by Meister Eckhart, the preacher. If still the pronunciation of a word can be powerful, that word has to be pronounced by an infans. By who is silent, who is speechless. I can trust his words, because I can't believe him conscious; he owns those words, but what he say is not his. It is word, purely given; by a humble presence, and vulnerable. I feel it true. And that's the unic lesson I can accept.
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