DIDO
LENZ RIFRAZIONI


Creazione ideata per NDT’010
  Première | 60'  

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da Epistulae Heroidum di Publio Ovidio Nasone
La tragedia di Didone, regina di Cartagine di
Christopher Marlowe
Leonce und Lena di Georg Büchner, Inferno (Divina Commedia) di Dante Alighieri
creazione | Maria Federica Maestri | Francesco Pititto
traduzione | drammaturgia | imagoturgia | Francesco Pititto
installazione | elementi plastici | regia |
Maria Federica Maestri
musica | Andrea Azzali
interpreti | Valentina Barbarini_Giuseppe Barigazzi
produzione |Lenz Rifrazioni
progetto in residenza al Centro Párraga di Murcia (Spagna)

Lenz Teatro
Sala Majakovskij  
Martedì 9, novembre h. 22.30
mercoledì 10 e giovedì 11 novembre h 21
venerdì 12 novembre h 22:30
sabato 13 novembre h 21


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Con Dido si compie il lungo percorso performativo e visuale ispirato alle opere di Ovidio: dopo Radical Change, Chaos ed Exilium, libere creazioni tratte da Le Metamorfosi e I Tristia, Lenz Rifrazioni innesta la propria poetica visionaria sulle Epistulae heroidum, per rielaborare artisticamente la figura di Didone, la regina suicida icona dell’estremismo sentimentale. Didone rappresenta il corpo mitico dell’Africa, conquistato, goduto e abbandonato dall’eroe d’occidente Enea, fondatore di Roma e del nuovo impero. E la stessa Cartagine, la città fondata da Didone, è secondo il mito definita e circoscritta da pelle animale, sottile e vulnerabile. Pelle, corpo, cute, si arrossano di passioni, tremori e dolori sotto lo sguardo di desiderio della latinità senescente di Enea.
 DIDO di Lenz Rifrazioni mette al centro della creazione il rapporto tra i soggetti performanti, una donna-bambina e un vecchio-maschio. Il testo prende corpo attraverso una partitura filmica stratificata, realizzata nel sito archeologico di Cartagine in Tunisia e a Cartagena in Spagna, che restituisce mappe geografico-emozionali, visioni poetiche che dilatano l’azione performativa e invadono lo spazio scenico, rifrangendo i nuclei drammaturgici primari del mito tragico.

 

englishAfter Radical Change, Chaos and Exilium, original creations based on The Metamorphosis and Tristia, Lenz Rifrazioni inserts its own specific visionary poetic into the Epistulae heroidum, artistically reworking the character of Dido, the queen of Carthago, icon of sentimental extremism. Dido represents the mythical body of Africa, conquered, possessed and abandoned by the western hero Aeneas, founder of Rome and of the new empire.  The city founded by Dido is defined and contained by the animal skin, thin and vulnerable. Skin, body and hide are turned red by passions, trembling and pain, under the look of desire of the senescent Latinity of Aeneas.